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SERGIO BRIZZOLESI

scultore
 

 

Milena Milani
(1996)

 

Le Regine in bronzo si misurano con la Regina delle Dolomiti. O meglio le fanno corona, con corpi e volti creati da Sergio Brizzolesi, inesausto esploratore dell'universo femminile. È indubbio che, in questa ricerca, lo scultore riveli le sue preferenze: le Regine si distinguono dalle comuni mortali nei copricapi bizzarri, nelle lunghe vesti, e anche nei nudi passionali, in cui vibra, tuttavia, quasi un riserbo, un'alterezza. Sono Regine aristocratiche, il cui albero genealogico si perde agli inizi del mondo. La loro stirpe risale probabilmente alla Regina di Saba, personaggio biblico, sovrana di un paese arabo, attratta dalla fama di re Salomone, di cui volle sperimentare la saggezza, al quale pose enigmi, offrì doni, forse ne ebbe un figlio ma continuò a dominare la scena da sola, come conviene a una donna di Brizzolesi. I maschi, infatti, sono esclusi dai riti. La bellezza trionfa in maniera arcaica pur adeguandosi ai canoni attuali. Non c'è contraddizione negli intenti dell'artista: si guarda intorno, avverte il mistero nelle figure muliebri e, d'istinto, va indietro nel tempo, nei secoli, per svelare, se possibile, l'arcano, l'occulto, gli ambigui segreti, le tortuose vicende dell'animo femminile. Ci riesce? La domanda non esige una risposta. Le Regine si mostrano come avessero lo scettro, detengono il potere, hanno un predominio non soltanto simbolico. Noi le ammiriamo, ne subiamo il fascino, vorremmo emularle.

 
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