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SERGIO BRIZZOLESI
scultore
N. Bagarotti Brizzolesi geniale con le regine di bronzo
Nel palazzo comunale di Castellarquato, in una suggestiva ambientazione con gli antichi muri, lo scultore Sergio Brizzolesi espone venti importanti opere. La mostra è l'inizio di un programma che gli amministratori locali hanno di fare del palazzo un luogo di ritrovo per la cultura e l'arte. L'idea è di fare manifestazioni di classe e si parla anche di una mostra di Cassinari. Brizzolesi (piacentino di Gropparello ma che vive e lavora a Milano dove gode di una illustre reputazione) si conferma un artista di imperiosa personalità, che occupa una posizione di rilievo nel panorama della scultura italiana e che si distingue per la sua ricerca autonoma senza essere debitore ai vecchi santoni del plasticismo impressionista. Le sue immagini, pur essendo figurative, sono nuove per impostazione formale e per incisività espressiva. La mostra ha per titolo complessivo «Le mie regine» e si compone di una serie di figure femminili (a parte l'ermafrodito «Angelo caduto» che campeggia nell'esposizione come un ammirevole pezzo da museo) le quali hanno in genere positure classiche ma sono animate da un inquieto spirito di modernità. Brizzolesi disdegna i materiali labili e preferisce il bronzo imperituro che accentua l'atemporalità delle sue figure che però si lasciano alle spalle i secoli passati con una impronta di surrealismo che le rende metafisiche e quindi simboliche. A dare ritmo e movimento a queste opere di singolare genialità concorre il vestiario: mantelli e acconciature sovrabbondanti di ornamenti, ricami, ganci, borchie, gangli, ghirigori, in un'aristocratica opulenza che appunto hanno i paludamenti delle regine. Un elemento tipico delle figure di Brizzolesi sono i seni con una sola mammella. Non si tratta solo di una invenzione formale in un rapporto asimmetrico di spazio ma suggerisce una misteriosa ancestralità. E del resto lo scultore, nei suoi ultimi lavori, fa nascere una regina già adulta e agghindata dall'altra, con una specie di partenogenesi artistica. Per il suo grande interesse è una mostra da non perdere. |
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