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SERGIO BRIZZOLESI
scultore

 

 

 

 

I due monumenti dedicati a Giuseppe Verdi

 

 

In onore a Giuseppe Verdi, personaggio quasi suo “conterraneo”, per il quale Brizzolesi ha sempre avvertito una speciale affinità esistenziale, una coincidenza significativa d’un comune genius loci e – chissà – anche di temperamento, ecco due monumenti al grande musicista, negli anni del bicentenario della sua nascita.
Sono immagini che non si allontanano dall'iconografia tradizionale del personaggio, dai ritratti e dalla fisiognomica cui siamo abituati ma che, nel contempo, sono ricche della sua interpretazione plastica più soggettiva, di quegli spostamenti minimi dall’esattezza morfologica che costituiscono, appunto, il segno del temperamento di Brizzolesi, la sua dilatazione lirica.
 

 

Il monumento inaugurato in piazzale San Francesco a Parma

davanti alla Casa della Musica il 24 marzo 2018 

 

Averlo collocato su una panchina e, come si dice, a grandezza naturale, senza “distanze” né reverenze di piedistallo o imponenze monumentali, è una scelta assai significativa sull’intonazione che lo scultore ha dato a questo suo lavoro. Un’intonazione affabile e pressoché domestica, gentile e garbata, che inscrive la figura del grande musicista di Roncole in una dimensione quotidiana, quasi consentendo al passante l’incontro con un amico gentile con il quale scambiare due parole.
É difatti una dimensione che attenua la solennità del bronzo e della sua patina: una dimensione resa ancor meno grave e imponente dalla posa che lo scultore ha impresso alla figura seduta, il cui braccio destro quasi si sporge in un gesto di invito e di benevolenza.   Una scultura assolutamente figurativa e dotata di tutti i crismi del fare monumentale, senza apparire per questo meno contemporanea, anzi mantenendo una freschezza nitida ed agile e, soprattutto, sottilmente, liricamente antiretorica.

     [Vedi un filmato dell'inaugurazione]

Sergio Brizzolesi con l'Assessore alla cultura del Comune di Parma
Michele Guerra seduti accanto a Giuseppe Verdi


 

 

 

Il monumento collocato in Piazzetta Piacenza

all'EXPO INTERNAZIONALE di MILANO del 2015 

 

 

 

 

In occasione del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, interprete di grandi valori dell’umanità, musicista di inestimabile talento e innovatore del linguaggio musicale a lui contemporaneo, Sergio Brizzolesi ha studiato il progetto di un monumento, che è poi stato realizzato e collocato nell'ambito de l'EXPO INTERNAZIONALE di MILANO 2015, presso lo spazio dedicato alla promozione del piacentino, in Piazzetta Piacenza accanto al Padiglione Italia.

 

 

 

 

 

Nato a Gropparello (Piacenza), a una quarantina di chilometri da Roncole di Busseto, dove il grande musicista nacque e visse la prima parte della sua vita, su quelle stesse colline e pianure ubertose tra il parmense e il piacentino, Brizzolesi ha sentito dentro di sé una speciale affinità esistenziale con la figura umana, artistica e culturale di uno dei maggiori esponenti della storia della musica e del melodramma, dando vita a un'immagine che non vuole allontanarsi  dall'iconografia tradizionale del grande musicista. Infatti la scultura, che è alta circa due metri, non si discosta in modo significativo dai ritratti e dalle pose cui siamo abituati a visualizzare la figura del grande compositore. Come è caratteristico nel linguaggio plastico di Brizzolesi, dunque, l'aderenza al modello figurativo è massima, ma non nasconde l'interpretazione più soggettiva e quegli spostamenti minimi dall'esattezza morfologica che costituiscono, appunto, il segno del temperamento di Brizzolesi, la sua interpretazione.
La postura del soggetto, difatti, è energica e fluida insieme, vibrata e forte, quasi a enfatizzare simbolicamente la "grandezza" spirituale del personaggio rappresentato. Il gesto nel dirigere l'orchestra è gentile e insieme preciso, quasi meccanico e robusto, espressivamente teso a rendere la maestosità del patrimonio musicale intramontabile che Verdi ha lasciato all'umanità. Il volto, poi, pur curato nella somiglianza fisiognomica dai tanti ritratti che gli artisti del tempo ci hanno lasciato, primo fra tutti quello indimenticabile di Boldini del 1886, è come percorso da una tenerezza e una maliconia assai intense, che testimoniano la maestria dell'autore nell'interpretare il tema.


Mirabilmente fuso in bronzo presso la Fonderia d'arte De Guidi di Valeggio (VR), il monumento è stato collocato in Piazzetta Piacenza, presso l'EXPO INTERNAZIONALE di MILANO 2015, accanto al Padiglione Italia

 

 

 

Giorgio Seveso

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

da destra: Sergio Brizzolesi e Giorgio Seveso davanti al monumento
collocato all'EXPO di Milano

 

 

 

 

 

 

 

       

 

 

 

 

 

Bozzetto in creta

 

 

del monumento prima della fusione

 

 

 

(altezza 2,30 m.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

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