SERGIO BRIZZOLESI
hanno detto di lui: "(...) I ricordi della fanciullezza,
l'occhio imbevuto delle morbide ondulazioni collinari di Gropparello,
paese natale pure di Cassinari, la mano guidata, nell'Accademia
Gazzola di Piacenza, da sapienza antica, sono elementi certamente
presenti in queste inedite modalità declinate con notevole
determinazione"
"(...)
Poetiche sculture dove il misterioso corpo femminile viene avvolto
da diversi, incantevoli, favolistici abiti regali, inventati
dall'estro, dai sentimenti di questo scultore. L'enigmatico volto,
il lungo fine collo, il ricorrente seno scoperto (uno soltanto), la
grazia delle mani, Paffusolamento delle gambe e dei piedi danno alle
sue immagini stilizzate una vibrante esaltazione emblematica: un
rango di sacerdotessa dell 'amore"
"(...)
Una cesellatura calda e inventata, degna di un orafo fiorentino del
Quattrocento, lascia scoperte le simili teste di un modello unico,
scelto come ideale di un mondo incorrotto dalla mediocrità e tutto
sommato possibile. È una scultura profondamente italiana, che ripete
i fasti rinascimentali tanto preziosi quanto, come in questo caso,
non solo inutile ripetizione ma sobria invenzione nel recupero della
bellezza femminile e della validità della forma"
"(...) La loro grazia un po' rude
assorbe la luce in un palleggio di rimandi e di carambole che ne
chiudono la superficie in una trama sottile e vibrante. Padrone del
mondo, pensose, le vedo in giardino o assise in trono nel fulgore
dell'oro, ma l'arabesco e il cincischiato diventano subito stile.
Una scultura di Brizzolesi la si riconosce tra mille. Ancorata al
passato, vive le nuove ragioni, testimone della fragilità e delle
incertezze che caratterizzano il mondo d'oggi."
"(...) Le donne di Brizzolesi sono
Regine di araldica venustà, si ergono in mezzo alla effimera
mediocrità del mondo sensibile con la dignità della forma pura,
vittoriosa sul tempo."
"(...) Sospese fra lo spazio fisico
del reale e gli orizzonti indefiniti della fantasia le Regine di
Brizzolesi svelano così un mondo conteso fra i due opposti termini
della rappresentazione artistica. Come si rileva, del resto, nel
processo di una creatività che porta in luce i caratteri esteriori
dell'esistere, pur avendo, nel suo nucleo più oscuro, la forza
invisibile dell'interiorità. (...) La modella è, per lui, solo un
punto di partenza: che si trasfigura, presto, in una
rappresentazione classica di umbratile suggestione figurativa"
"(...) Arcaismo e, soprattutto,
classicità sono dunque il territorio formale dal quale il linguaggio
plastico di Brizzolesi procede per questo viaggio straordinario tra
donne fiorite e gentilissime amazzoni, tra forme arabescate e
struggenti armonie di gesti e di posture..." |
principali testi e articoli a lui dedicati:
Una scultura del 1961 dedicata a Giacometti
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